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dai GIORNALI di OGGI

il ministro francese dell'energia: probabile incidente

Airbus dell'Air France scompare mentre è in volo sull'oceano, si pensa sia precipitato

L'aereo, con 228 persone a bordo, tra cui 5 italiani, era decollato da Rio de Janeiro ed era diretto a Parigi

2009-06-01

Ingegneria Impianti Industriali

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L'ARGOMENTO DI OGGI

 

CORRIERE della SERA

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2008-06-04

Ma un pilota: "Ho visto un lampo di luce"

Ipotesi di Le Monde: "L'aereo si è disintegrato per l'eccessiva velocità"

Il ministro della Difesa brasiliano: "Improbabile l'esplosione dell'aereo. L'attentato? Nessun indizio"

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Gli specialisti Air France: "L'Airbus è esploso in volo" (3 giugno 2009)

Proseguono le ricerche dell'Airbus scomparso lunedì dopo la partenza da Rio de Janeiro (Ansa)

Proseguono le ricerche dell'Airbus scomparso lunedì dopo la partenza da Rio de Janeiro (Ansa)

PARIGI - L'Airbus A330 precipitato sull'Atlantico mentre era sulla rotta Rio de Janeiro - Parigi, volava a una velocità "sbagliata", secondo quanto rende noto oggi il quotidiano francese Le Monde sul suo sito Internet. Le Monde cita "fonti vicine all'inchiesta".

DISINTEGRATO - È inoltre fortemente probabile - sempre secondo quanto riferisce Le Monde.fr - che, a causa dell'eccessiva velocità, l'aereo si sia disintegrato in volo. I resti, dispersi su più di 300 chilometri ne sarebbero la prova. Una tale disintegrazione - si fa osservare - sopraggiunge di solito in caso di violento fenomeno atmosferico o di attentato terroristico. Un'ulteriore testimonianza in questo senso verrebbe dall'ultimo messaggio emesso dall'aereo, che ha segnalato lo stato di "cabina in velocità verticale" che indica un'improvvisa decompressione, causa o conseguenza di una disintegrazione avvenuta in volo. Altri messaggi erano stati inviati dall'Airbus nei minuti precedenti, segnalando la presenza di gravi disfunzionamenti ai comandi elettrici che avrebbero deteriorato i sistemi di controllo della stabilità dell'apparecchio.

"UN LAMPO DI LUCE" - Intanto un pilota del volo Lima-Madrid di Air Comet, che lunedì si trovava a transitare proprio nell'area in cui è scomparso l'Airbus francese, ha invece detto di avere notato un "lampo di luce bianca" alle 3.15 ora italiana del 1 giugno nel cielo sopra Cayenne, in Guyana francese, in prossimità di una "tormenta con attività elettrica a est". Della vicenda parla il quotidiano spagnolo El Mundo. Il volo Air France proprio in quel momento avrebbe dovuto viaggiare sull'Equatore a 30 gradi ovest di longitudine. Il rapporto è stato trasmesso all'Air France e di fatto tira di nuovo in ballo la pista dell'esplosione. Il lampo, come anche osservato dal copilota e da una passeggera dell'aereo Air Comet, "ha seguito un traiettoria verticale e discendente e si è dissolto in sei segmenti". L'aereo di Air Comet era esattamente a sette grandi al nord dell'Equatore nel meridiano 49 est, stessa ubicazione stimata dell'A330 nel momento della sua scomparsa, intorno al meridiano 30 est. Il comandante ha anche aggiunto nella sua notazione di non aver ricevuto alcuna comunicazione in frequenza di emergenza o aria-aria nè prima nè dopo l'accaduto.

ALTRA IPOTESI - Nella ridda delle ipotesi anche quella di un ministro brasiliano che ha definito "improbabile" che l'aereo Air France scomparso sull'Atlantico lunedì mentre trasportava 228 persone da Rio de Janeiro a Parigi, sia esploso dato che accanto ai detriti dispersi in mare sono state rinvenute anche chiazze di combustibile. "La presenza di olio o di carburante - ha detto il ministro della Difesa brasiliano, Nelson Jobim - significa che è improbabile che ci sia stato un incendio o un'esplosione, ma questa non è che un'ipotesi". Alcuni esperti dell'Air Farnce avevano invece sostenuto mercoledì la tesi dell'esplosione in volo. Sollecitato ad esprimersi sull'ipotesi di un attentato, il ministro - parlando in una conferenza stampa a Brasilia - ha poi dichiarato che "non c'è alcun indizio" che lo lasci pensare.

I CORPI DEI PASSEGGERI - Evocando indirettamente la possibilità che corpi di vittime possano essere scomparsi perché mangiati da pesci, il ministro Jobim non ha escluso che nelle acque calde dell'oceano dove è precipitato l'aereo ci possano essere squali. Il ministro ha anche ricordato che i corpi umani non dilaniati e con il "ventre integro" quando affondano ritornano in superficie "tra 48 ore e sei giorni dopo" il disastro "per effetto dei gas prodotti dagli organi interni" in decomposizione. Quelli con "il ventre perforato invece - ha aggiunto - non riemergono".

NUOVI RESTI IN MARE - Intanto, la Forza aerea brasiliana (Fab) ha reso noto che l'equipaggio di un aereo R99 che perlustrava la zona dell'Oceano Atlantico, a circa 650 chilometri dalla costa, ha avvistato un "pezzo metallico di sette metri che potrebbe essere di un'ala o della fusoliera" dell'Airbus A330 scomparso. Un portavoce dell'aeronautica brasiliana ha annunciato l'avvistamento anche di una decina di rottami metallici ed una macchia di olio estesa per circa 20 chilometri.

04 giugno 2009

 

 

 

 

 

I corpi dei passeggeri potrebbero essere stati divorati dagli squali

"Improbabile l'esplosione dell'aereo"

Il mininstro della Difesa: ipotesi smentita dalla presenza di chiazze di carburante. "Attentato? Nessun indizio"

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Gli specialisti Air France: "L'Airbus è esploso in volo" (3 giugno 2009)

Proseguono le ricerche dell'Airbus scomparso lunedì dopo la partenza da Rio de Janeiro (Ansa)

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MILANO - Un ministro brasiliano, pur affermando che si tratta "solo di un'ipotesi", ha definito "improbabile" che l'aereo Air France scomparso sull'Atlantico lunedì mentre trasportava 228 persone da Rio de Janeiro a Parigi sia esploso dato che accanto ai detriti dispersi in mare sono state rinvenute anche chiazze di combustibile. "La presenza di olio o di carburante - ha detto il ministro della Difesa brasiliano, Nelson Jobim - significa che è improbabile che ci sia stato un incendio o un'esplosione, ma questa non è che un'ipotesi". Alcuni esperti dell'Air Farnce avevano invece sostenuto mercoledì la tesi dell'esplosione in volo. Sollecitato ad esprimersi sull'ipotesi di un attentato, il ministro - parlando in una conferenza stampa a Brasilia - ha poi dichiarato che "non c'è alcun indizio" che lo lasci pensare.

I CORPI DEI PASSEGGERI - Evocando indirettamente la possibilità che corpi di vittime possano essere scomparsi perchè mangiati da pesci, il ministro Jobim non ha escluso che nelle acque calde dell'oceano dove è precipitato l'aereo ci possano essere pescecani o squali. Il ministro ha anche ricordato che i corpi umani non dilaniati e con il "ventre integro" quando affondano ritornano in superficie "tra 48 ore e sei giorni dopo" il disastro "per effetto dei gas prodotti dagli organi interni" in decomposizione. Quelli con "il ventre perforato invece - ha aggiunto - non riemergono".

NUOVI RESTI IN MARE - Intanto, la Forza aerea brasiliana (Fab) ha reso noto oggi che l'equipaggio di un aereo R99 che perlustrava la zona dell'Oceano Atlantico, a circa 650 chilometri dalla costa, ha avvistato un "pezzo metallico di sette metri che potrebbe essere di un'ala o della fusoliera" dell'Airbus A330 scomparso. Un portavoce dell'aeronautica brasiliana ha annunciato l'avvistamento anche decina di rottami metallici ed una macchia di olio estesa per circa 20 chilometri.

04 giugno 2009

 

 

 

ritrovati nuovi resti del velivolo a 90 km a sud dalla zona in cui erano stati trovati i primi

"L'Airbus è esploso in volo"

Le Monde: specialisti di Air France sostengono che l'aereo è esploso ad alta quota. Ma non sarebbe un attentato

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Aereo scomparso: avvistati alcuni resti (2 giugno 2009)

(Afp)

(Afp)

PARIGI - Ora che l'aereo scomparso è stato trovato, non resta che scoprire le cause della sua caduta. E si fa strada un'ipotesi inquietante. La grande dispersione dei rottami scoperti lascia pensare che l'Airbus A330 - in volo lunedì da Rio de Janeiro a Parigi con 228 persone a bordo - sia esploso ad alta quota. È quanto scrive il quotidiano francese "Le Monde", citando "specialisti" della compagnia Air France. Le Monde ricorda che i rottami sarebbero stati localizzati su due zone, distanti 60 chilometri l'una dall'altra, situate ad est del luogo da dove l'Airbus ha trasmesso i suoi ultimi messaggi automatici. Il quotidiano osserva che "tuttavia la pista di un attentato non è al momento presa in considerazione dalle autorità francesi, non c'è stata alcuna rivendicazione e il Brasile non è una destinazione sensibile".

FALSO ALLARME BOMBA IL 27 MAGGIO - Successivamente però un portavoce della compagnia di bandiera francese ha rivelato che ci fu una minaccia bomba per un volo Buenos Aires-Parigi, lo scorso 27 maggio, ma si trattò di un falso allarme. Nicolas Petteau ha dichiarato che a un’agenzia dell’Air France nella capitale argentina arrivò una telefonata anonima di minacce nei confronti del volo AF415. Petteau ha aggiunto che l’aeromobile, un Boeing 777, fu controllato dai servizi di sicurezza che non trovarono però alcun ordigno esplosivo e diedero il via libera alla partenza.

INCHIESTA LUNGA E DIFFICILE - L'ipotesi di "Le Monde" arriva al termine di una giornata apertasi con il comunicato dello Stato maggiore delle forze armate francesi in cui si sottolineava che dopo il ritrovamento dei resti in mare "non c'è più spazio per dubbi" al fatto che si tratti di quelli del volo AF447. Nel corso di una conferenza stampa Paul Louis Arslanian, il capo dell'organismo di sicurezza dell'aviazione civile ha ribadito che "l'inchiesta non sarà facile, sarà lunga ma noi cercheremo di fare tutto il possibile con i mezzi a nostra disposizione". L'inchiesta, ha assicurato il capo della Bea, sarà improntata comunque alla massima "trasparenza". Alla conferenza stampa ha partecipato anche il funzionario della Bea incaricato dell'inchiesta - che è internazionale perché avvenuta in acque internazionali, ma è guidata dal paese di provenienza dell'aereo precipitato - che ha detto che l'obiettivo di massima è arrivare ad un primo rapporto entro la fine di giugno. E che sono state istituite quattro squadre di lavoro: la prima incaricata dell'operazioni di ricerca del relitto e scatole nere e le altre di raccogliere ed analizzare elementi ed informazioni sull'aereo precipitato, per individuare eventuali malfunzionamenti originari.

LE RICERCHE - Un aereo francese per la ricognizione marittima, Atlantique 2, ha sorvolato nelle ultime ore la zona dove l'aeronautica brasiliana ha individuato martedì i resti dell'Airbus A330 di Air France, a un migliaio di chilometri dalla costa brasiliana e a circa 2000 chilometri da quella senegalese. Martedì sera, il ministro della Difesa brasiliano, Nelson Jobim, aveva già affermato di non avere "alcun dubbio" che i resti trovati appartenessero al velivolo scomparso dai cieli mentre sorvolava l'Atlantico lunedì scorso, con 228 passeggeri a bordo.

Un aereo radar brasiliano ha scoperto successivamente altre quattro concentrazioni di frammenti dell'Airbus della Air France. I nuovi rottami sono disseminati in un raggio di cinque chilometri. Lo ha annunciato in televisione il colonnello Jorge Amaral, portavoce dell' Forza aerea brasiliana (Fab). L'oggetto più grande individuato dall'aereo radar ha circa 7 metri di diametro ma non è stato ancora identificato esattamente. Ci sono anche una decina di oggetti metallici ed una macchia di carburante sull'acqua lunga circa 20 chilometri. La scoperta è stata fatta grazie ad un potentissimo radar di produzione svedese installato a bordo di un Embraer R-99 della Fab, ma il bireattore brasiliano è troppo veloce per consentire un'adeguata identificazione visiva degli oggetti. Il nuovo gruppo di frammenti dell'Airbus si trova a 90 chilometri a sud dei primi segnali del disastro scoperti martedì. Si allarga così il raggio della zona in cui potrebbe essere caduto l'aereo, rendendo ancora più difficile la ricerca del relitto. Secondo il colonnello Jorge Amaral, portavoce della Forza aerea brasiliana, i nuovi frammenti sono molto a sud rispetto alla "scia" di frammenti (tra i quali una poltroncina) avvistata ieri da un C-130, quasi al limite del perimetro di 9.500 chilometri quadrati stabilito inizialmente per le ricerche. Il ritrovamento odierno potrebbe confermare inoltre che l'Airbus dell'Air France si trovava al momento dell'incidente fuori dalla rotta prevista e probabilmente più a sud, forse nel tentativo di dirigersi verso la costa brasiliana o verso l'aeroporto dell'isola di Fernando de Noronha.

I MESSAGGI - Intanto il quotidiano brasiliano "Jornal da Tarde" rivela che nei quattro minuti passati dalle prime segnalazioni di problemi elettrici al momento in cui è sparito, l'aereo Air France disintegratosi sull'Atlantico ha inviato almeno sei messaggi automatici compatibili con l'ipotesi della disintegrazione in volo dell'aereo. Secondo la cronologia ricostruita dal giornale, fra le 23.10 e le 23.14 (ora locale) si sono verificati una serie di guasti elettrici e di dispositivi essenziali per il volo, che a loro volta hanno privato la cabina di comando di informazioni cruciali. L'aereo avrebbe dunque inviato per lo meno sei messaggi automatici scritti, trasmessi ai computer della Air France in tempo reale, attraverso il sistema di comunicazione Acars. Parte di questi messaggi sono stati ottenuti dal giornale brasiliano, che cita una fonte anomima nella compagnia aerea francese. Il primo messaggio registrato dall'Acars è partito alle 23.00, quando il comandante ha inviato una nota manuale per informare che stava attraversando una zona di forte turbolenza, volando sopra nuvole cariche di elettricità e con forti venti. Dieci minuti dopo, il comandante ha disattivato il pilota automatico, e alle 23.10 arrivano i primi segni di problemi elettrici, che sembrano indicare guasti nel sistema principale e una deviazione dell'energia per mantenere la navigabilità dell'aereo. Nei due minuti seguenti, sono partiti per lo meno due messaggi elettronici che informano di guasti nei sistemi di ricezione e registrazione delle informazioni di volo. Alle 23.13 si guastano il computer principale di volo e un sistema che controlla le parti mobili delle ali, e un minuto più tardi si registra un aumento della velocità verticale della cabina, il che - secondo esperti citati dal giornale brasiliano - "potrebbe indicare che a quel momento l'Airbus stava già cadendo".

03 giugno 2009

 

 

 

 

2008-06-03

iL capo dell'organismo di sicurezza dell'aviazione: "iNCHIESTA LUNGA E DIFFICILE"

Disastro aereo, nessun dubbio

Localizzati i resti dell'Airbus

Si attende l'arrivo di un aereo-radar francese per tentare di determinare esattamente il luogo dell'incidente

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Aereo scomparso: avvistati alcuni resti (2 giugno 2009)

(Afp)

(Afp)

PARIGI - Lo Stato maggiore delle forze armate francesi non ha più alcun dubbio sull'origine dei resti trovati nell'Oceano Atlantico: sono dell'Airbus A330 di Air France scomparso dai radar lunedì scorso con 228 passeggeri a bordo. È quanto è stato comunicato a Parigi sottolineando che "non c'è più spazio per dubbi" anche se è ancora necessaria una "conferma forma": "Il dubbio non sussiste", ha detto il capitano di vascello Christophe Prazuck dello stato maggiore francese.

INCHIESTA LUNGA E DIFFICILE - Nel corso di una conferenza stampa Paul Louis Arslanian, il capo dell'organismo di sicurezza dell'aviazione civile ha ribadito che "l'inchiesta non sarà facile, sarà lunga ma noi cercheremo di fare tutto il possibile con i mezzi a nostra disposizione". L'inchiesta, ha assicurato il capo della Bea, sarà improntata comunque alla massima "trasparenza". Alla conferenza stampa ha partecipato anche il funzionario della Bea incaricato dell'inchiesta - che è internazionale perché avvenuta in acque internazionali ma guidata dal paese di provenienza dell'aereo precipitato - che ha detto che l'obiettivo di massima è arrivare ad un primo rapporto entro la fine di giugno. E che sono state istituite quattro squadre di lavoro: la prima incaricata dell'operazioni di ricerca del relitto e scatole nere e le altre di raccogliere ed analizzare elementi ed informazioni sull'aereo precipitato, per individuare eventuali malfunzionamenti originari.

LE RICERCHE - Un aereo francese per la ricognizione marittima, Atlantique 2, ha sorvolato nelle ultime ore la zona dove l'aeronautica brasiliana ha individuato martedì i resti dell'Airbis A330 di Air France, a un migliaio di chilometri dalla costa brasiliana e a circa 2000 chilometri da quella senegalese. Martedì sera, il ministro della Difesa brasiliano, Nelson Jobim, aveva già affermato di non avere "alcun dubbio" che i resti trovati appartenessero al velivolo scomparso dai cieli mentre sorvolava l'Atlantico lunedì scorso, con 228 passeggeri a bordo. Altri voli militari francesi sono previsti per mercoledì sulla zona, tra cui quello di un aereo-radar che effettuerà una "cartografia" dei resti per tentare di determinare il luogo dell'incidente e quindi permettere il recupero della scatola nera, ha precisato ancora Prazuck. La cartografia verrà completata da un Falcon 50 che decollerà da Natal, in Brasile, e da un altro volo dell'Atlantique 2. Mercoledì sarà "una giornata di transizione", ha detto ancora il comandante francese spiegando che "si passerà da un'operazione aerea che copre una vasta zona a un'operazione navale che interesserà un'area più ristretta". Intanto il governo brasiliano ha proclamato tre giorni di lutto ufficiale. L'annuncio è arrivato pochi minuti dopo che il ministro della Difesa, Nelson Jobim

 

03 giugno 2009

 

 

 

2008-06-02

sarkozy: "Al momento non sappiamo cosa è accaduto"

Tragedia aerea, sparito Airbus Air France La Farnesina: "A bordo 10 italiani"

Il velivolo, con 228 persone, era decollato da Rio de Janeiro ed era diretto a Parigi

PARIGI (FRANCIA) - Una "catastrofe" aerea sull'Oceano. Un Airbus 330-200 della compagnia di bandiera francese Air France decollato alle 19 di domenica (ora italiana) dall'aeroporto brasiliano di Rio de Janeiro e diretto a quello di Parigi "Charles-de-Gaulle" è scomparso dagli schermi radar alle 3.30, ora italiana, mentre era in volo sull'Oceano Atlantico. L'aereo, con 228 persone a bordo (tra le quali 10 italiani) doveva arrivare alle 11.10 nella capitale francese. Secondo il presidente francese, Nicolas Sarkozy, al momento non si hanno elementi precisi per ricostruire ciò che è accaduto. "Le probabilità di trovare superstiti - ha aggiunto - sono minime". Il direttore generale della compagnia francese, Pierre-Henry Courgeon, ha riferito che la zona della tragedia è stata localizzata, con approssimazione di "qualche decina" di miglia nautiche. La "catastrofe - ha detto Gourgeon - si è prodotta a metà strada fra le coste brasiliane e quelle africane e la zona interessata è circoscritta con approssimazione di qualche decina di miglia nautiche". L'aereo, ha confermato Gourgeon, "è equipaggiato con scatole nere Argos che possono emettere segnali per diversi giorni e consentire il reperimento". La base delle ricerche avviate dalle autorità brasiliane è stata fissata nell'isola di Fernando di Noronha, ma, secondo informazioni riportate dal giornale O'Globo, si teme che l'aereo possa essere scomparso a 700 chilometri dalla costa, dove l'oceano raggiunge circa 4000 metri di profondità.

ALMENO 10 ITALIANI - Il volo AF 447 aveva a bordo 228 persone tra passeggeri e membri dell'equipaggio. Dieci di loro erano italiani. Lo ha detto al Tg1 il capo dell'Unità di crisi della Farnesina, Fabrizio Romano, secondo cui "le autorità francesi hanno consegnato al nostro consolato a Parigi la lista passeggeri e in questa lista figurano dieci cittadini italiani". Tra loro ci sono tre cittadini trentini, ma sull'identità e sulla provenienza degli altri passeggeri la Farnesina mantiene "la linea di non fornire informazioni". I trentini a bordo facevano parte di una delegazione che si era recata in Sud America in visita a strutture dell'emigrazione trentina. La conferma è stata data dal presidente della Trentini del Mondo, Alberto Tafner: i tre italiani che si erano imbarcati sull'Airbus Air France sono il consigliere regionale Giovanni Battista Lenzi, il sindaco di Canal San Bovo, Luigi Zortea, e il direttore dell'associazione trentini nel mondo, Rino Zandonai. I connazionali trentini erano andati in Brasile per una serie di appuntamenti come "l'inaugurazione di una piscina realizzata dall'associazione per i bambini con problemi di handicap". La delegazione, ha riferito Tafner, aveva portato a Rio de Janeiro "le sovvenzioni raccolte per la disastrosa alluvione che c'era stata qualche mese fa proprio in quella zona del Brasile: in tutto, circa 22mila euro destinati alla costruzione di una scuola".

DIRIGENTI THYSSENKRUPP E MICHELIN - In totale, tra i passeggeri dell'Airbus figurano 126 uomini, 82 donne, 7 bambini e un neonato. Un portavoce dell'Air France a Rio De Janeiro ha reso note le nazionalità: 80 brasiliani, 73 francesi, 18 tedeschi, sei statunitensi, cinque cinesi, quattro ungheresi, due spagnoli, due britannici, due marocchini e due irlandesi. I rimanenti passeggeri appartengono, uno per paese, alle seguenti nazioni: Angola, Argentina, Belgio, Islanda, Norvegia, Polonia, Romania, Russia, Slovacchia, Svezia, Turchia, Filippine e Svizzera. Fra i passeggeri c'erano anche alcuni vertici della ThyssenKrupp e della Michelin. Secondo fonti del gruppo tedesco, infatti, era in viaggio verso Parigi il presidente della Companhia Siderurgica do Atlantico membro del board di ThyssenKrupp, Erich Heine. Il gruppo francese Michelin invece fa sapere che erano a bordo dell'Airbus il presidente della filiale del Sud America, Luiz Roberto Anastacio, il direttore esecutivo, Antonio Gueiros, e uno dei direttori del gruppo in Francia Christine Pieraerts.

FORTE TURBOLENZA - L'Air France di Rio ha escluso per il momento la possibilità di un cortocircuito dopo che invece la stessa compagnia aerea aveva fatto riferimento alla possibilità che un fulmine, in condizioni di turbolenza, avesse generato un'avaria. Resta comunque il 'giallo' sulle cause della scomparsa: a marzo l'aereo era rimasto bloccato per diversi giorni a Bangalore per un guasto, ma poi aveva regolarmente passato la revisione in aprile e anche in caso di avaria a un motore era in grado di continuare a volare. È comunque strano che dopo il segnale automatico di avaria l'aereo non abbia più comunicato nulla e, uscito dalla copertura radar brasiliana, non sia entrato in quella del Senegal o del Marocco. Inoltre anche in caso di guasto a un motore l'A330 può continuare a volare e i piloti sono preparati per l'eventualità di un ammaraggio. Infine l'aereo non era vecchio: entrato in servizio nel 2005 e aveva 18.870 ore di volo.

NON ERA IN CODE-SHARING CON ALITALIA - Il volo non era in code sharing con Alitalia, secondo quanto si è appreso da fonti aeronautiche italiane. Anche Alitalia, peraltro - così come altre compagnie europee - è stata allertata per prestare supporto ad Air France.

SARKOZY - Il presidente francese, Sarkozy, ha chiesto al governo e alle amministrazioni interessate di "fare ogni sforzo per rintracciare l'aereo". "Informato questa mattina della perdita di ogni contatto con un airbus A330 di Air France, che effettuava il collegamento tra Rio de Janeiro e Parigi Charles de Gaulle, il Presidente della Repubblica ha espresso viva preoccupazione e ha chiesto al governo e alle amministrazioni interessate di fare ogni sforzo per rintracciare l’aereo e fare luce, il più rapidamente possibile, sulle circostanze della sua scomparsa", si legge in una nota diffusa dall’Eliseo. La Francia ha chiesto al Pentagono l'assistenza dei satelliti militari di osservazione e di ascolto statunitensi per cercare di localizzare l’Airbus A300: lo hanno reso noto fonti del Ministero della Difesa francese.

 

01 giugno 2009(ultima modifica: 02 giugno 2009)

 

 

 

2009-06-01

nella zona dove è scomparso l'airbus Le comunicazioni radio sono più difficili

Il fronte intertropicale, paura dei piloti

Può provocare forti perturbazioni tra nordest del Brasile ed Europa, ma può essere evitato grazie al radar meteo

MILANO - Fronte intertropicale: è il fenomeno meteorologico che i piloti devono evitare e che spesso si presenta nei voli sulle diverse rotte tra le coste del nordest del Brasile e l'Europa, passando dalle Canarie o dall'arcipelago di Capo Verde. Non sono rare le volte in cui nell'ampia zona dove è scomparso l'Airbus dell'Air France è presente tale fronte, caratterizzato da nuvole cumulonembi che, se attive e mature, rappresentano un pericolo per la navigazione aerea. Dovuto alle forti radiazioni solari, a causa della latitudine dell'area, e alla grande umidità che si sprigiona dall'Atlantico, il fronte intertropicale può provocare forti perturbazioni che, se attraversate nella loro fase più matura, possono comportare dei rischi. Può d'altra parte capitare che l'attività del fronte cambi bruscamente, aumentando o diminuendo la propria intensità.

I SISTEMI DI EMERGENZA - Grazie alla presenza di un radar meteo di bordo, le aree in questione possono essere evitate dai piloti, che identificano in anticipo le possibili perturbazioni sulla base dei colori segnalati dai radar (verde-giallo-rosso) e indicano così il grado di concentrazione dell'acqua. La presenza delle forti turbolenze viene segnalato da un altro colore, il porpora. D'altra parte, nella zona dell'Atlantico dove è scomparso l'Airbus, la copertura dei radar brasiliani inizia a sparire a causa della distanza dalla costa. Le comunicazioni radio passano quindi dal vhf all'hf, sono cioè sempre assicurate ma peggiorano in qualità. Gli aeromobili hanno comunque sempre sintonizzata una frequenza di emergenza, per cui gli aerei che volano in rotte vicine - e la zona dell'incidente è particolarmente trafficata - possono sentire se un altro aereo lancia un Sos. C'è pure un'altra radio sintonizzata su una frequenza chiamata "interpilot". Nel caso di un ammaraggio, grazie alla forte decelerazione dell'apparecchio, dall'aereo scatta un trasmettitore automatico di emergenza (chiamato "Emergency locator transmitter", Elt) che segnala su tutte le frequenze la presenza dell'aeromobile. (Ansa)

 

01 giugno 2009

 

 

 

 

 

 

 

il ministro francese dell'energia: probabile incidente

Airbus dell'Air France scompare mentre è in volo sull'oceano, si pensa sia precipitato

L'aereo, con 231 persone a bordo, tra cui 5 italiani, era decollato da Rio de Janeiro ed era diretto a Parigi

Un airbus dell'Air France (Afp)

Un airbus dell'Air France (Afp)

PARIGI (FRANCIA) - Si pensa che sia precipitato in mare. Un Airbus 330-200 della compagnia di bandiera francese Air France decollato alle 19 di domenica (ora italiana) dall’aeroporto brasiliano di Rio de Janeiro e diretto a quello di Parigi "Charles-de-Gaulle" è scomparso dagli schermi radar. L’aeromobile è scomparso dagli schermi radar alle 3.30 di questa mattina, ora italiana, mentre era in volo sull'Oceano Atlantico. L'aereo doveva arrivare alle 11.10 di questa mattina a Parigi. Non c' è "alcuna speranza" per le persone a bordo ha detto all'agenzia Afp una fonte dell'aeroporto Charles de Gaulle di Roissy. Ricerche sarebbero in corso da parte delle autorità brasiliane nei pressi dell'isola brasiliana di San Fernando de Noronha a circa 300 km dalle coste brasiliane.

IN 231 A BORDO TRA CUI 5 ITALIANI - Il volo AF 447 - partito da Rio alle 19 di domenica e diretto a Parigi - aveva a bordo 216 passeggeri e 15 membri dell'equipaggio. Tra i 216 passeggeri figurano 126 uomini, 82 donne, 7 bambini e un neonato, ha aggiunto Air France.

La Farnesina sta verificando la presenza di italiani a bordo. Tuttavia secondo prime informazioni ufficiose raccolte in ambienti aeronautici, sull'Airbus vi sarebbero stati cinque cittadini italiani. La notizia però è in attesa di conferme ufficiali. A bordo dell'aereo dell'Air France vi erano sicuramente tre trentini. Si tratta di una delegazione che si era recata in Sud America in visita a strutture dell'emigrazione trentina. La conferma è stata data dal presidente della Trentini del Mondo, Alberto Tafner.

FORTE TURBOLENZA - Immediata la ricerca delle cause della, ormai certa, caduta dell'aereo. E' da scartare l’ipotesi dirottamento, mentre è probabile che si sia verificato un incidente ha dichiarato il ministro dell’Ecologia e dell’Energia francese, Jean-Louis Borloo. "Sulla zona - ha detto Borloo - c'erano perturbazioni tropicali molto forti. L'Airbus A330 è un apparecchio in grado di affrontare queste circostanze, ma dev'esserci stato un accumularsi di circostanze".

L’ipotesi "più verosimile" è che l’Airbus A330 sia stato "colpito da un fulmine" e per questo sia caduto ha dichiarato poco dopo alla stampa il direttore della comunicazione di Air France, Francois Brousse, che ha sottolineato come prima che l'aereo scomparisse dai radar sia partito l'allarme che segnala un guasto agli apparati elettrici ed elettronici. La dichiarazione di Brousse è in apparente contrasto con il principio generale che un'aereo in volo è una perfetta gabbia di Faraday che consente alla carica elettrice del fulmine di attraversare la fusoliera senza causare danni.

Il comandante dell'Airbus A330, avrebbe informato la torre di controllo - dopo circa di tre ore di volo - che l'aereo si trovava in una zona di forte turbolenza. Poi il contatto si sarebbe interrotto ha detto ancora Brousse. Il pilota dell'aereo aveva oltre undicimila ore di volo alle spalle e l'ultima manutenzione dell'aereo era stata effettuata il 16 aprile scorso.

NON ERA IN CODE-SHARING CON ALITALIA - Il volo non era in code sharing con Alitalia, secondo quanto si è appreso da fonti aeronautiche italiane. Anche Alitalia, peraltro - così come altre compagnie europee - è stata allertata per prestare supporto ad Air France.

SARKOZY - Il Presidente francese Nicolas Sarkozy ha chiesto al governo e alle amministrazioni interessate di "fare ogni sforzo per rintracciare l’aereo". "Informato questa mattina della perdita di ogni contatto con un airbus A330 di Air France, che effettuava il collegamento tra Rio de Janeiro e Parigi Charles de Gaulle, il Presidente della Repubblica ha espresso viva preoccupazione e ha chiesto al governo e alle amministrazioni interessate di fare ogni sforzo per rintracciare l’aereo e fare luce, il più rapidamente possibile, sulle circostanze della sua scomparsa", si legge in una nota diffusa dall’Eliseo.

01 giugno 2009

 

 

 

 

 

 

REPUBBLICA

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2008-06-04

Proseguono le ricerche. Rottami e segni di carburante in un'area molto vasta

fanno pensare allo scoppio. Ma altri elementi andrebbero contro a questa ipotesi

Airbus, trovato un pezzo di 7 metri

Si pensa ad un'esplosione in volo

Airbus, trovato un pezzo di 7 metri Si pensa ad un'esplosione in volo

Segni di carburante sul mare nell'area delle ricerche

ROMA - Un pezzo di ala o di carlinga lungo circa sette metri. Sarebbe il pezzo più grosso individuato in mare dell'Airbus 330 dell'Air France scomparso domenica notte sull'Oceano Atlantico. Lo fanno sapere le autorità brasiliane che hanno intensificato le ricerche con una dozzina di aerei da ricognizione e cinque navi che pattugliano un'area di 177 mila miglia quadrate circa 650 chilometri a nordest dell'isola Fernando de Noronha.

Sull'Oceano ci sono anche chiazze di carburante che potrebbero appartenere all'aereo e altri resti metallici. Il ministro della difesa Nelson Jobim ha detto che non sono stati avvistati corpi umani né, ovviamente, sopravvissuti Tracce e rottami, comunque vengono segnalati in un'area molto vasta il che farebbe pensare a un'esplosione in volo, una causa, cioé che non escluderebbe l'attentato. Ma lo stesso ministro brasiliano ha fornito anche argomenti contro l'ipotesi dello scoppio a grande altezza: "La presenza di olio o di carburante - ha detto Jobim - significa che è improbabile che ci sia stato un incendio o un'esplosione, ma questa non è che un'ipotesi".

Air France ha anche fornito un elenco più completo dei passeggeri: le 228 persone a bordo dell'Airbus rappresentavano 32 nazionalità diverse: 72 i francesi, 59 i brasiliani, 26 i tedeschi, 10 gli italiani.

Diverse famiglie delle 59 vittime brasiliane hanno creato una commissione per seguire le ricerche da vicino. Una trentina di persone hanno già aderito a questa associazione e hanno chiesto a Air France di poter recarsi a Recife, la capitale dello stato di Pernambuco per trovarsi più vicino al luogo dell'incidente. Lo ha riferito ieri Nelson Marinho, padre di uno dei passeggeri, al sito Globo Online.

(4 giugno 2009)

 

 

 

 

 

 

Nessun dubbio sul fatto che i resti nell'Atlantico siano dell'aereo Air France

Maltempo e mare grosso ostacolano le operazioni di recupero

Aereo disperso, individuati i rottami

"Sei messaggi di allarme in quattro minuti"

Pessimismo degli esperti sul recupero delle scatole nere, in un punto profondo

Fonti della compagnia aerea: "Il computer di terra ricevette le segnalazioni di emergenza"

Aereo disperso, individuati i rottami "Sei messaggi di allarme in quattro minuti"

*

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* REPUBBLICA TV

* FOTO: Le vittime italiane

PARIGI - I resti trovati nell'Oceano Atlantico sono dell'Airbus A330 di Air France scomparso dai radar lunedì con 228 passeggeri a bordo. Lo comunica a Parigi lo Stato maggiore delle forze armate francesi sottolineando che "non c'è più spazio per dubbi" sull'origine dei rottami localizzati in mare, anche se è ancora necessaria una "conferma formale". Restano ignote le cause. Una tempesta può aver innescato una serie di avarie, ma per capire qualcosa di più gli esperti esamineranno due aerei Lufthansa che alla stessa ora del disastro incrociavano nella zona attraversata dal volo AF447. Intanto, però, una fonte di Air France rivela al quotidiano brasiliano Jornal da Tarde che i computer della compagnia a terra avevano ricevuto sei messaggi di allarme in quattro minuti, fra le 4.10 e le 4.14 (ora italiana), inviati dalla cabina di pilotaggio. I messaggi segnalavano anche una forte turbolenza.

I messaggi di allarme. Alle 4 il comandante informa della presenza di una forte turbolenza sopra le nuvole con pioggia carica di elettricità e forti venti. Alle 4.10 il pilota automatico viene scollegato, non è chiaro se volontariamente o involontariamente, e nascono i primi problemi nel generatore elettrico. Nei due minuti successivi, tra le 4.10 e le 4.12, altri due messaggi segnalano errori nei sistemi per la raccolta e la visualizzazione di informazioni, e alle 4.13 vengono segnalati problemi al sistema principale (Prim1) e ad altri ausiliari (Sec1) collegati al controllo degli spoiler o ai meccanismi di frenata. Alle 4.14 l'ultimo messaggio: segnala l'aumento della velocità verticale dell'airbus, che, secondo la ricostruzione del giornale, potrebbe indicare la depressurizzazione della cabina, o addirittura che l'aereo è già caduto in mare.

L'inchiesta affidata al governo francese. Paul-Louis Arslanian, capo del Bea, l'ufficio francese delle indagini e delle analisi per la sicurezza civile, ha confermato che è stata aperta un'inchiesta affidata alle autorità francesi. L'aereo "non aveva problemi prima della partenza" da Rio alla volta di Parigi. "L'incidente - ha aggiunto Arslanian - è avvenuto nel mezzo dell'Atlantico, l'inchiesta non sarà facile, sarà lunga, cercheremo di fare tutto il possibile con i mezzi a nostra disposizione".

Le scatole nere. Il capo della sicurezza aerea francese ha sottolineato le difficoltà nel recuperare la scatola nera, e ha detto di non essere di un "ottimismo totale" circa il recupero, visto che i dispositivi si trovano probabilmente in un luogo "profondo e montagnoso" nell'Atlantico. Le scatole nere, comunque, "non sono il solo strumento" di indagine: in altri casi "abbiamo già lavorato senza". Si tratta comunque di "uno strumento prezioso per l'indagine". Se fossero ritrovate, e fossero ancora in buono stato, permetterebbero di "avere molte più informazioni" e di "andare più lontano" nell'indagine.

L'indagine. Arslanian ha spiegato che non è ancora emerso con chiarezza se ai comandi dell'Airbus ci fosse il primo pilota: al momento "non sappiamo neanche l'ora esatta dell'incidente". Sul volo c'erano tre piloti e il comandante aveva alle spalle 11mila miglia di volo. Il capo della Bea ha assicurato che l'inchiesta sarà improntata alla massima "trasparenza" e ha aggiunto che sono state istituite quattro squadre di lavoro: la prima incaricata dell'operazioni di ricerca di relitto e scatole nere, le altre di raccogliere e analizzare elementi e informazioni sull'aereo, per individuare eventuali malfunzionamenti originari.

La collaborazione di Airbus. Airbus ha intanto annunciato che offrirà la sua "completa assistenza tecnica" agli investigatori del Bea. Una procedura abituale prevista dal capitolo 13 della convenzione dell'Organizzazione dell'aviazione civile internazionale (Oaci) riguardante "le inchieste e gli incidenti dell'aviazione".

Il minisottomarino. Per cercare le scatole nere sarà impegato anche il Nautile, il minisottomarino francese che per primo raggiunse il relitto del Titanic. Lo ha annunciato alla Bbc Brasil un portavoce delle Forze armate francesi, secondo il quale la nave che lo trasporta, La Pourquoi Pas, arriverà nella zona del disastro entro otto giorni. Le scatole nere degli Airbus, che le autorità francesi hanno indicato come priorità massima nelle ricerche, emettono segnali sonar per un mese dopo un incidente. Il Nautile, varato nel 1984, è in grado di operare fino a profondità di 6000 metri, mentre nella zona dove potrebbe trovarsi il relitto dell'Airbus le profondità variano tra 2000 e 3000 metri. Il Nautile è equipaggiato con sonar laterale e due braccia mobili in grado di prelevare oggetti anche piccoli a grande profondità, ma non sarebbe probabilmente in grado di estrarre le scatole nere se fossero ancora dentro al relitto. Prima si dovrà trovare il posto esatto dov'è affondato l'Airbus.

L'area del disastro. Il pattugliatore marittimo francese Atlantique 2 ha sorvolato nelle ultime ore la zona dove l'aviazione brasiliana ha scoperto ieri i resti dell'aereo, a un migliaio di chilometri dalle coste del Brasile e a duemila da quelle senegalesi. Altri voli militari francesi sono stati compiuti nell'area, tra cui quello di un aereo-radar incaricato di comporre la "cartografia" dei resti per tentare di determinare il luogo dell'incidente e permettere il recupero della scatola nera. La cartografia verrà completata da un Falcon 50 che decollerà da Natal, in Brasile, e da un altro volo dell'Atlantique 2.

La scia di detriti. I sommozzatori brasiliani sono stati i primi ad arrivare e a percorrere la scia di detriti lasciata dall'Airbus. Maltempo e mare grosso ostacolano però la raccolta di qualunque oggetto utile a capire cosa sia successo all'aereo. Quattro navi della marina brasiliana equipaggiate con strumentazioni per il recupero e una nave cisterna pattugliano un braccio di mare lungo cinque chilometri disseminato di sedili, cavi, frammenti metallici e macchie di kerosene, a 1.200 chilometri a nordest di Recife. Tutto quello che verrà trovato sarà poi trasferito alla base brasiliana nell'arcipelago di Fernando de Noronha.

(3 giugno 2009)

 

 

 

 

 

 

2008-06-03

Non ci sono più dubbi: i resti sono dell'A330 dell'Air France precipitato nell'Atlantico

Maltempo e mare grosso ostacolano le operazioni. Si spera di trovare le scatole nere

Aereo disperso, individuati i rottami

corsa contro il tempo per recuperarli

Aereo disperso, individuati i rottami corsa contro il tempo per recuperarli

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* FOTO: Le vittime italiane

PARIGI - Non ci sono più dubbi: i resti trovati nell'Oceano Atlantico sono dell'Airbus A330 di Air France scomparso dai radar lunedì con 228 passeggeri a bordo. Lo comunica a Parigi lo Stato maggiore delle forze armate francesi sottolineando che "non c'è più spazio per dubbi" sull'origine dei rottami localizzati in mare, anche se è ancora necessaria una "conferma formale". E le autorità brasiliane confermano.

Intanto è stata ufficialmente avviata un'inchiesta per stabilire le cause del disastro. Lo ha confermato oggi a Parigi Paul-Louis Arslanian, il capo del Bureau d'Enquetes et analyses de la securité de l'aviation civile (Bea), l'organismo di sicurezza dell'aviazione civile che è incaricato di guidare le indagini. "L'incidente è avvenuto nel mezzo dell'Atlantico, l'inchiesta non sarà facile, sarà lunga ma noi cercheremo di fare tutto il possibile con i mezzi a nostra disposizione". Il capo della sicurezza aerea francese ha sottolineato le difficoltà nel recuperare la scatola nera, fondamentale per capire cosa sia successo e, ha assicurato, l'inchiesta sarà improntata comunque alla massima "trasparenza". Il capo della Bea ha poi spiegato che sono state istituite quattro squadre di lavoro: la prima incaricata dell'operazioni di ricerca del relitto e scatole nere, le altre di raccogliere e analizzare elementi e informazioni sull'aereo precipitato, per individuare eventuali malfunzionamenti originari.

Un pattugliatore marittimo francese Atlantique 2 ha sorvolato nelle ultime ore la zona dove l'aviazione brasiliana ha scoperto ieri i resti dell'aereo, a un migliaio di chilometri dalle coste del Brasile e a duemila da quelle senegalesi. "Anche se bisogna ancora recuperare un rottame ed effettuare un'analisi tecnica per avere la conferma definitiva, il dubbio non è più permesso'', ha dichiarato il capitano di vascello Christophe Prazuck.

Ieri sera il ministro della Difesa brasiliano, Nelson Jobim, aveva già affermato di non avere "alcun dubbio" che i resti trovati appartenessero al velivolo scomparso mentre sorvolava l'Atlantico. Subito dopo il governo di Brasilia ha proclamato tre giorni di lutto nazionale per le 228 vittime. A Parigi oggi pomeriggio si svolgerà una cerimonia interreligiosa a Notre Dame, alla presenza del presidente Nicolas Sarkozy, e una preghiera nella Grande moschea.

Altri voli militari francesi sono previsti per oggi sulla zona, tra cui quello di un aereo-radar che effettuerà una "cartografia" dei resti per tentare di determinare il luogo dell'incidente e quindi permettere il recupero della scatola nera, ha precisato ancora Prazuck. La cartografia verrà completata da un Falcon 50 che decollerà da Natal, in Brasile, e da un altro volo dell'Atlantique 2. Oggi sarà "una giornata di transizione", ha detto ancora il comandante francese spiegando che "si passerà da un'operazione aerea che copre una vasta zona a un'operazione navale che interesserà un'area più ristretta".

I sommozzatori brasiliani sono stati i primi ad arrivare e a percorrere la scia di detriti lasciata dall'airbus. Maltempo e mare grosso ostacolano però la raccolta di qualunque oggetto possa essere utile a capire cosa sia successo al volo AF447 sparito dai radar mentre nella zona infuriava una tempesta. Quattro navi della marina brasiliana equipaggiate con strumentazioni per il recupero e una nave cisterna pattugliano un braccio di mare lungo cinque chilometri disseminato di sedili, cavetteria, frammenti metallici e macchie di kerosene 1.200 chilometri a nordest di Recife.

Il contrammiraglio Domingos Nogueira, responsabile delle ricerche, ha ammesso che il compito più difficile sarà trovare le scatole nere: forse l'unico strumento per comprendere cosa abbia fatto precipitare l'A330 partito da Rio e diretto a Parigi. "Le navi sono equipaggiate per arrivare e cominciare a raccogliere pezzi dell'airbus" ha detto Nogueira, "ognuna ha a bordo due sommozzatori e battelli che devono essere calati in mare per raccogliere le parti più piccole".

Tutto quello che verrà trovato sarà poi trasferito in elicottero alla base brasiliana nell'arcipelago di Fernando de Noronha. Ma le scatole nere potrebbero essere a una profondità compresa tra i due e i tremila metri e l'unica speranza è nel segnale che continueranno a mandare per un mese dal giorno del disastro.

Secondo gli esperti la caccia alla registrazione con i dati di volo e di bordo e a quella con le conversazioni dell'equipaggio sarà la più ardua dopo quella lanciata per ritrovare il Titanic. Ma il presidente brasiliano Luiz Iñacio Lula da Silva è convinto che sarà un'operazione coronata dal successo: "Un Paese capace di trovare il petrolio a sei chilometri di profondità può trovare un aereo a duemila", ha detto.

Resta ancora fitto il mistero sulle cause del disastro: la tempesta può aver innescato una serie di avarie, ma per capire qualcosa di più gli esperti esamineranno due aerei della Lufthansa che alla stessa ora del disastro incrociavano nella zona attraversata dal volo AF447.

(3 giugno 2009)

 

 

 

2008-06-02

Continuano senza sosta le ricerche dell'Airbus dell'Air France

disperso con 228 persone a bordo tra il Brasile e l'Africa

Aereo sparito nell'Atlantico

Erano dieci gli italiani a bordo

Piloti brasiliani raccontano di aver visto dei piccoli focolai d'incendio sul mare

Aereo sparito nell'Atlantico Erano dieci gli italiani a bordo

ROMA - Sono andate avanti per tutta la notte e continuano tuttora senza sosta le ricerche dell'Airbus dell'Air France disperso nell'Atlantico con 228 persone a bordo. Tra i passeggeri dieci gli italiani, dei quali tre sono altoatesini tra i 25 ed i 34 anni: Georg Martiner, Alexander Paulitsch e Georg Lercher; altri tre sono trentini tra i 58 ed i 66 anni: Rino Zandonai, Luigi Zortea e Giovanni Lenzi; oltre ad una donna bolognese di 55 anni: Claudia Degli Esposti. Le generalità degli altri tre dispersi italiani non sono state ancora rese pubbliche.

I soccorritori brasiliani "lavorano con l'ipotesi dell'esistenza di sopravissuti", ha detto ieri sera il presidente Luiz Inacio Lula da Silva. L'aereo era in volo da Rio de Janeiro a Parigi.

E mentre continuano le ricerche per individuare l'aereo, alcuni piloti di un volo sulla rotta Parigi-Brasile della compagnia aerea brasiliana Tam hanno riferito di aver visto delle "luci arancioni" sull'Atlantico una quarantina di minuti dopo l'ultimo contatto radio stabilito dall'Airbus dell'Air France scomparso ieri sull'Oceano. Lo ha reso noto alla stampa il vicepresidente brasiliano, Josè Alencar, dopo aver incontrato all'aeroporto internazionale di Rio de Janeiro alcuni dei familiari dei passeggeri a bordo dell'aereo sparito, affermano i siti online brasiliani.

Nel precisare che "si tratta di una notizia molto imprecisa", Alencar ha detto che i piloti del volo Tam, che faceva la stessa rotta ma in direzione contraria dell'Airbus, "hanno in effetti detto di aver visto qualcosa che si incendiava in un'area dell'Atlantico".

Sulla questione è poi intervenuto il vicecapo del Centro di comunicazioni dell'aeronautica brasiliana, Jorge Amaral, il quale ha confermato che i piloti della Tam hanno visto dei "punti arancioni" sull'Oceano: "Al loro arrivo in Brasile, dopo aver saputo quanto era successo con l'Airbus, i piloti hanno in effetti ricordato di aver visto dei piccoli focolai d'incendio sul mare".

Amaral ha infine sottolineato che i lavori di ricerca del relitto dell'Airbus proseguiranno tutta la notte in un'area delimitata con una superficie pari a circa 120 chilometri quadrati.

(2 giugno 2009) Tutti gli articoli di esteri

 

2008-06-01

Alle prime ore del mattino perse le tracce dell'airbus A330 dell'Air France

Il comandante aveva segnalato prima una turbolenza, poi un'avaria elettrica

Precipitato aereo in volo da Rio a Parigi

C'erano anche italiani a bordo

Tre erano trentini. Secondo la compagnia la causa è un guasto

Precipitato aereo in volo da Rio a Parigi C'erano anche italiani a bordo

PARIGI - Un airbus di Air France con a bordo 216 passeggeri e 12 membri dell'equipaggio in volo da Rio de Janeiro a Parigi è scomparso dagli schermi radar la scorsa notte, sull'Atlantico, dopo circa tre ore di volo. Secondo la compagnia di bandiera, "si è trattato senz'altro di un guasto". E c'erano anche italiani a bordo: cinque, secondo alcune fonti; sette, secondo altri. Ma la conferma si ha solo di tre persone residenti a Trento, che facevano parte di una delegazione che si era recata in Sud America in visita a strutture dell'emigrazione locale. A rivelarlo è stato il presidente della loro associazione, Trentini del Mondo.

Secondo la ricostruzione ufficiale, il comandante ha comunicato di aver attraversato una "zona burrascosa con forti turbolenze" alle 4 del mattino (ora italiana) e alle 4.14 è stato ricevuto il suo ultimo messaggio automatico, che "indicava un'avaria elettrica". Il direttore della comunicazione di Air France prima ha detto che l'ipotesi più probabile era che l'apparecchio è stato colpito da un fulmine; poi però la compagnia ha precisato che si è trattato di un guasto.

L'aereo era decollato da Rio de Janeiro alle 19 di ieri sera (ora brasiliana, mezzanotte ora italiana) e avrebbe dovuto atterrare al Charles de Gaulle alle 11.10 di questa mattina. La compagnia francese ha precisato che sul volo Af 447 risultano complessivamente 228 persone: 216 passeggeri e 12 membri dell'equipaggio. Tra i passeggeri 26 uomini, 82 donne, 7 bambini e un neonato.

Il presidente francese Nicolas Sarkozy, si legge in una nota dell'Eliseo, appena è stato informato ha "chiesto al governo e alle amministrazioni coinvolte di fare tutto il possibile per ritrovare la traccia dell'aereo e fare al più presto luce sulle circostanze della scomparsa".

La Farnesina si è intanto attivata e ha verificato la presenza di italiani tra le persone che si trovavano a bordo dell'airbus. Il ministero degli Esteri si è messo in contatto con le autorità francesi e con il consolato italiano a Rio.

(1 giugno 2009)

L'UNITA'

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2008-06-04

"Trovati detriti di metallo". Prime tracce dell'Airbus Air France

Un aereo radar brasiliano ha scoperto altre quattro concentrazioni di frammenti dell'Airbus della Air France scomparso due giorni fa. I nuovi rottami sono disseminati in un raggio di cinque chilometri. Lo ha annunciato in televisione il colonnello Jorge Amaral, portavoce dell' Forza aerea brasiliana (Fab).

L'oggetto più grande individuato dall'aereo radar ha circa 7 metri di diametro ma non è stato ancora non identificato esattamente. Ci sono anche una decina di oggetti metallici ed una macchia di carburante sull'acqua lunga circa 20 chilometri.

La scoperta è stata fatta grazie ad un potentissimo radar di produzione svedese installato a bordo di un Embraer R-99 della Fab, ma il bireattore

brasiliano è troppo veloce per consentire un'adeguata identificazione visiva degli oggetti. Sulla zona stanno convergendo i C-130 della Fab, capaci di abbassarsi a pelo dell'acqua a velocità molto basse. Anche le navi della Marina militare brasiliana si sono orientate sul nuovo ritrovamento, ma le condizioni meteorologiche nella zona sono peggiorate e le unità militari non arriveranno prima di domani.

Ormai è chiaro che l'aereo Air France AF447 con 228 persone a bordo si è disintegrato. resta ancora da capire come.

Intanto il Nautile, il minisottomarino francese che per primo raggiunse il relitto del Titanic, cercherà le scatole nere dell'Airbus dell'Air France caduto due giorni fa nell'Oceano Atlantico. Lo ha annunciato alla Bbc Brasil un portavoce delle Forze armate francesi, secondo il quale la nave che lo trasporta, La Pourquoi Pas, arriverà nella zona del disastro entro otto giorni.

Le scatole nere degli Airbus, che le autorità francesi hanno indicato come priorità massima nelle ricerche, emettono segnali sonar durante trenta giorni dopo un incidente. Il Nautile, varato nel 1984, è in grado di operare fino a profondità di seimila metri, mentre nella zona dove potrebbe trovarsi il relitto dell'Airbus le profondità variano tra due e tremila metri. Le ricerche saranno effettuate partendo dal punto dove sono stati avvistati per la prima volta resti dell'aereo.

Il Nautile, con un equipaggio di due piloti e un osservatore, è equipaggiato con sonar laterale e due braccia mobili in grado di prelevare oggetti anche piccoli a grande profondità, ma non sarebbe probabilmente in grado di estrarre le scatole nere se fossero ancora dentro al relitto dell'aereo. Ma prima si dovrà trovare il posto esatto dov'è affondato l'Airbus.

03 giugno 2009

 

 

 

 

 

 

2008-06-03

"Trovati detriti di metallo". Prime tracce dell'Airbus Air France

L'aeronautica brasiliana ha annunciato di aver trovato detriti di metallo nell'area dell'Oceano Atlantico dve è scomparso ieri il volo Air France AF447 con 228 persone a bordo. Le forze armate brasiliane debbono però ancora confermare se i resti rinvenuti siano quelli del A330 disperso l'Airbus A330 è scomparso ieri con 228 persone a bordo.

Tra i detriti avvistati a 650 chilometri a Nord Est dalle coste brasiliane sono stati trovati sedili di aereo.

In mattinata il governo del Senegal aveva annunciato che nelle sue acque territoriali era stato localizzato il relitto di un aereo che potrebbe essere l'Airbus dell'Air France scomparso ieri. Ma non erano arrivate conferme.

L'Airbus dell'Air France con 228 persone a bordo decollato da Rio de Janeiro e diretto a Parigi era scomparso ieri durante la traversata atlantica.

Le squadre di ricerca passano al setaccio interi quadranti dell'Atlantico. Due aerei della forza brasiliana dotati con visori all'infrarosso hanno sorvolato l'Oceano fino quasi a metà strada dall'Africa, ma senza esito. Le indagini sulla terraferma, intanto, si concentrano su una setie di messagi di errore inviati dall'aereo dopo che era finito in una violenta turblenza. L'ultimo segnale dall'aereo, un allarme automatico riguardante diverse avarie negli impinati eletruicei e alla pressurizzazione, è stato ricevuto quando il velivolo si trovava a 1.100 chilometri al largo delle coste del Brasile.

Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha già detto ai familiari delle vittime di prepararsi al peggio perche "le possibilità di trovare superstiti della peggiore catastrofe mai vissuta da Air France sono esigue". Da Washington il presidente Barack Obama ha assicurato l'impegno pieno della sua aministrazione per far luce su quanto è accaduto. Un aereo radar e una squadra di ricerca sono stati inviati nell'area dela scomparsa.

Dopo che la perlustrazione compiuta durante il giorno da otto aerei brasiliani non aveva dato alcun esito, si è deciso di andare avanti con un Hercules C130 equipaggiato con strumentazioi per cogliere i segnali inviati dal 'faro di emergenzà dell'areo e con un altro aereo con radar e sistemi all'infrarosso in grado di individuare corpi in mare.

Il presidente di Air France, Pierre-Henry Gourgeon, ha detto che "una sequela di un decina di messaggi tecnici" trasmessi dall'aereo alle 4,15 ora italuina segnalavano che diversi sistemi elettrici erano andati in tilt "causando" una situazione senza precedenti a bordo dell'aereo e di conseguenza poco dopo si è verificato l'impatto con le acque dell'Atlantico. Quella del volo AF 447 è la peggiore sciagura aerea della storia della Air France e la più grave per l'aviazione civile da una decina d'anni.

Oltre ai tre altoatesini ci sarebbero anche tre veneti a bordo. Secondo quanto riportano le testate locali, si tratterebbe della responsabile di origine brasiliana di un'associazione internazionale per la difesa dei diritti delle donne straniere, di suo marito, un maresciallo in pensione, entrambi residenti al Lido di Venezia, e di un cittadino veronese che si trovava in Brasile per lavoro.

Finora non è giunta alcuna comunicazione ufficiale, affermano le Prefetture del Veneto, e nessuna conferma dalla Farnesina.

02 giugno 2009

 

 

 

 

 

2008-06-02

2009-06-01

Scompare dal radar. Allarme per un jet Air France

Un airbus dell'Air France con 228 persone a bordo decollato da Rio de Janeiro e diretto a Parigi è scomparso durante la traversata atlantica. Secondo quanto rende noto la Cnn, i contatti con il velivolo sono stati persi alle 8 di questa mattina (ora italiana). L'aereo era partito da Rio de Janeiro ieri sera alle 19 ed era atteso all'aeroporto parigino di Roissy alle 11.10 di questa mattina.

Fonti dello scalo esprimono la loro forte preoccupazione, precisando che i contatti radar con l'aereo sono stati persi "diverse ore" prima delle undici.

Secondo prime informazioni ufficiose vi sarebbero cinque italiani a bordo. Tre di questi sarebbero trentini: il consigliere provinciale Giovanni Battista Lenzi, il direttore dell'Associazione "Trentini nel mondo" Rino Zandonai e il sindaco del comune di Canal San Bovo, Luigi Zortea. E tra gli altri passeggeri anche otto bambini di cui un neonato.

L'aereo avrebbe segnalato un corto circuito elettrico a seguito di una turbolenza.

01 giugno 2009

 

 

Zandonai, una vita per gli emigrati italiani

Una vita per gli emigrati. Rino Zandonai, uno dei tre trentini a bordo dell'aereo Rio-Parigi, aveva 60 anni ed era di Villa Lagarina. Sposato e padre di due figlie, dal 1991 era direttore dell'Associazione Trentini nel Mondo. Per vent'anni ha insegnato in Belgio per i figli degli emigrati italiani, dirigendo una scuola superiore. Sempre in Belgio è stato rappresentante sindacale degli insegnanti per il Benelux, presidente del Comitato di assistenza scolastica italiano (Coascit) per Liegi, rappresentante Intercoascit e consultore della Provincia autonoma di Trento. Ha potuto conoscere da vicino l'emigrazione italiana, e ha organizzato viaggi di trentini nelle miniere del Belgio per far conoscere le condizioni dei nostri emigranti.

San Paolo, Ouro Fino, Curitiba, Piraquara, Zortea, Rodeio, Gaspar e Florianopolis, sono state le principali tappe della trasferta in Brasile compiuta da Rino Zandonai, Luigi Zortea (Sindaco di Canal S.Bovo) e da Gianbattista Lenzi (consigliere regionale Upt). Il viaggio era iniziato il 20 maggio.

Significativa è stata la tappa di Gaspar dove sono stati consegnati 22.375 euro frutto della "Campagna di solidarietà" in favore delle popolazioni di origine trentina colpite dall'alluvione del novembre 2008, che aveva colpito lo stato di Santa Catarina. Dei quattordici comuni coinvolti sei sono sede di un Circolo trentino (Blumenau, Brusque, Gaspar, Nova Trento, Rio dos Cedros e Rodeio). Di qui la raccolta di denaro in Provincia di Trento. Il direttore della Trentini nel mondo, Rino Zandonai aveva consegnato ufficialmente il "fondo di solidarietà" il 29 maggio al sindaco, Pedro Celso Zuchi, ed al presidente del Circolo, Lovidio Carlos Bertoldi. Alla cerimonia erano presenti la presidente della Federazione dei Circoli trentini del Brasile, Iracema Moser Cani, rappresentanti dei Circoli trentini della zona ed amministratori dei comuni limitrofi di Ilhota e Luiz Alves, pure colpiti dall'alluvione.

I soldi del fondo di solidarietà sono destinati a realizzare un centro (Capsi) per l'assistenza ai minorenni con problemi di disordine mentale e in condizioni psicologiche che potrebbero determinare la loro emarginazione sociale anche per i disagi causati dall'alluvione. Con il denaro raccolto dalla Trentini nel mondo saranno acquistate attrezzature mediche ed ambulatoriali, l'arredamento e strumenti pedagogici. L'avvio è previsto entro luglio.

Ad Ouro Fino (nello stato di Minas Gerais) è stato inaugurato il progetto di solidarietà promosso dal locale Circolo trentino, che ha portato alla realizzazione di una piscina per idroterapia per il trattamento fisioterapico dei bambini affetti da paralisi cerebrali.

Domenica 24 maggio ad essere inaugurato è stato invece il progetto "Caminho trentino das Mananciais", a Piraquara, nello stato del Paranà, un'iniziativa nella quale sono coinvolti il Circolo trentino di Curitiba, l'amministrazione comunale di Piraquara, l'associazione "Trento trasforma" e la Sanepar (la società che cura la distribuzione dell'acqua potabile).

Attraverso una combinazione di produzione agricola, artigianato, valorizzazione del territorio, si punta a realizzare un'offerta di turismo compatibile, che possa costituire una solida prospettiva di sviluppo economico per la zona l'antica colonia imperiale Santa Maria del Nuovo Tirolo di Boca da Serra, nella quale si sono insediate soprattutto famiglie provenienti dal Primiero.Nello stato di Santa Catarina sono poi stati visitati i circoli di Rodeio, Nereu Ramos, Indaial e Rio do Cedros.

Commozione e cordoglio del Partito democratico per la tragica scomparsa dei tre trentini. "Abbiamo perso tre amici cari, tre persone impegnate da sempre al servizio della comunità trentina e per la solidarietà internazionale", ha detto il senatore trentino Giorgio Tonini, responsabile dell'area studi e formazione del Pd.

01 giugno 2009

 

 

 

Gli esperti: non basta un fulmine per provocare un simile incidente

L'ipotesi che l'Airbus 330 disperso oggi sull'Atlantico sia stato colpito da un fulmine non è sufficiente, da sola, a spiegare l'incidente. Alla luce degli elementi finora disponibili, esperti di sicurezza del volo e incidenti aerei ritengono che l'incidente sia probabilmente dovuto ad "una situazione non gestita correttamente".

 

L'unico elemento certo, testimoniato dall'ultimo messaggio inviato dall'aereo e riferito dall'Air France, è che ci sia stato un guasto al circuito elettrico dell'aereo. "Quando si guasta il circuito elettrico il pilota si trova in una condizione molto difficile, ma è anche una delle situazioni che più spesso ci si addestra ad affrontare nel simulatore", osservano gli esperti. In passato, per esempio, è accaduto che i piloti di un Airbus in Oriente fossero così concentrati nel gestire un problema al sistema elettrico che, cercando di risolverlo, hanno perso quota fino al punto in cui la situazione non è più stata recuperabile.

 

Sulle cause del guasto, sono possibili per ora soltanto ipotesi, ma nessuna di esse può spiegare da sola l'incidente. Si è parlato ad esempio di un fulmine, ma "nessun aereo è mai caduto per un fulmine, al massimo possono saltare alcuni strumenti di bordo".

Difficile anche immaginare che l'aereo possa essersi ritrovato improvvisamente al centro di una tempesta tropicale. "Tempeste di questo tipo sono ben visibili anche a distanza, non ci si finisce dentro", osservano. Il radar è in grado di segnalarle con un anticipo che va da dieci e venti minuti, "ma in aereo anche due minuti sono un tempo sufficiente".

 

Un'ipotesi è che la turbolenza possa essere stata causata da una tempesta perfetta, ossia una zona di turbolenza chiara e perciò non visibile a occhio nudo. Ma di per sè, dicono gli esperti, nemmeno questa situazione è sufficiente a far precipitare un aereo.

01 giugno 2009

 

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2008-06-04

"Il volo Air France caduto perché andava troppo piano"

di Leonardo Martinelli

4 giugno 2009

 

PARIGI – Sarebbe forse la "velocità sbagliata" alla quale procedeva l'Airbus A330 di Air France, diretto da Rio de Janeiro a Parigi e precipitato il 31 maggio nell'Atlantico, all'origine della tragedia. E' quanto rivela l'edizione odierna del quotidiano francese Le Monde (esce il pomeriggio), citando fonti "vicine all'inchiesta".

Secondo queste informazioni, l'aereo andava a una velocità troppo bassa in quell'area di forti perturbazioni. Ci sarebbe, quindi, un errore umano all'origine dell'incidente. L'articolo di Le Monde, giornale in genere prudente e bene informato, assicura che il costruttore Airbus ha preparato una raccomandazione da inviare a tutte le compagnie aeree che utilizzano gli A330, per ricordare che "nel caso di condizioni metereologiche molto difficili, gli equipaggi devono conservare la spinta dei reattori e l'assetto corretto per mantenere l'aereo in linea ".

Secondo Le Monde la raccomandazione dovrebbe esere mandata già oggi, anche se tale informazione non è stata confermata da Airbus, né dal Bea, Bureau d'enquetes et d'études, il centro pubblico francese che sta portando avanti l'inchiesta sulla tragedia dell'A 330 di Air France.

4 giugno 2009

 

 

 

 

Volo Air France, improbabile l'esplosione in volo

4 giugno 2009

Un aereo Air France sorvola Parigi

Molto difficile il recupero delle scatole nere

La mappa della rotta

Dellai: "Un duro colpo per tutta la comunità trentina"

Airbus Air France: dubbi sulle cause dell'incidente

L'aereo scomparso in area senza copertura radar

La scheda dell'Airbus 330

RADIO24 / Intervista a Fabio Berti sulle cause

Il ministro della difesa brasiliano Nelson Jobin ha detto ieri che una esplosione dell'Airbus Air France precipitato in mare è "improbabile" a causa della presenza di olio o carburante sulla superficie dell'oceano. "La presenza di olio o di carburante significa che è improbabile che ci sia stato un incendio o una esplosione, ma questa non è che una ipotesi" ha detto in una conferenza stampa a Brasilia. L'improvvisa scomparsa dell'Airbus A330 con 228 persone a bordo nella notte tra domenica e lunedì è ancora inspiegabile.

Circa la possibilità di un attentato, il ministro della difesa ha risposto a una domanda di un giornalista dichiarando che "non c'è alcun segno" che possa lasciarlo pensare. Jobim ha poi ripetuto che "nessun corpo è stato trovato e non si sono visti indizi di sopravvissuti".

minima la speranza di trovare le scatole nere

Una flottiglia di aerei e di navi comincia oggi, in mezzo all'Atlantico, il difficile lavoro di recupero dei rottami dell'Airbus A330 Air France, ma la speranza di localizzare le scatole nere appare minima. Le ricerche si sono intensificate ieri con la mobilitazione di dodici aerei brasiliani, francesi e statunitensi, oltre a diverse navi, per recuperare i rottami dell'aereo che si è inabissato con 228 persone a bordo a circa mille chilometri dalla costa brasiliana.

Nella notte un aereo radar brasiliano R-99 ha proseguito le ricerche. Diversi rottami, tra cui un pezzo "apparentemente metallico" di sette metri di diametro sono già stati localizzati dagli aerei brasiliani. Le ricerche si concentrano su un raggio di 200 chilometri a partire dall'ultima localizzazione dell'Airbus, ha detto il ministro della difesa Nelson Jobim che ha sottolineato in una conferenza stampa a Brasilia che "nessun corpo è stato trovato e non vi sono tracce di superstiti".

La scomparsa improvvisa dell'Airbus è tuttora inspiegabile, ma Jobim ha praticamente escluso l'ipotesi di un attentato, sostenendo che una esplosione dell'aereo è "improbabile" a causa della presenza di carburante sulla superficie dell'oceano. Quanto alla possibilità che si sia trattato di un attentato, il ministro della difesa ha dichiarato che "non c'è alcun segno" che possa lasciarlo pensare. La base operativa avanzata per le ricerche è stata installata sull'arcipelago di Fernando de Noronha, a 360 chilometri dalla costa brasiliana e a 650 chilometri dalla zona dell'incidente. Cinque navi della marina brasiliana si dirigono verso il posto. Tre navi mercantili, una francese e due olandesi, sono già nella zona.

4 giugno 2009

 

 

 

 

 

 

2008-06-03

Volo AirFrance, nessun dubbio:

i resti sono dell'aereo caduto

3 giugno 2009

(AP Photo/ Ricardo Moraes)

La mappa della rotta

Lo Stato maggiore delle forze armate francesi non ha più alcun dubbio sull'origine dei resti trovati nell' Oceano Atlantico: sono dell'Airbus A330 di Air France scomparso dai radar lunedì scorso con 228 passeggeri a bordo. È quanto è stato comunicato oggi a Parigi, sottolineando che "non c'è più spazio per dubbi" anche se è ancora necessaria una "conferma formale".

Altri voli militari francesi sono previsti per oggi sulla zona, tra cui quello di un aereo-radar che effettuerà una "cartografia" dei resti per tentare di determinare il luogo dell'incidente e quindi permettere il recupero della scatola nera. La cartografia verrà completata da un Falcon 50 che decollerà da Natal, in Brasile, e da un altro volo dell'Atlantique 2.

I Paesi più colpiti dalla catastrofe

Intanto si inizia a fare il conto dei Paesi più colpiti dalla catastrofe: la Francia conta 61 vittime, il Brasile 58, la Germania 26. In totale c'erano passeggeri di 33 nazionalità diverse, tra i quali anche dieci italiani (tre trentini in missione in Brasile per un viaggio di solidarietà, tre altoatesini, tre veneti ed una donna bolognese), ha reso noto il capo dell'Unità di crisi della Farnesina, Fabrizio Romano.

I dieci italiani a bordo

L'elenco dei dieci italiani a bordo dell'Airbus precipitato comprende:

1) Rino Zandonai, direttore dell'associazione Trentini nel Mondo Onlus;

2) Giambattista Lenzi, consigliere regionale trentino dell'Unione per il trentino (Upt);

3) Gianni Zortea, sindaco di Canal San Bovo (Trento);

4) Alexander Paulitsch, consulente aziendale, di San Candido (Bolzano);

5) Georg Lercher, imprenditore del settore del legno, di San Candido (Bolzano);

6) Georg Martiner, di origine brasiliana, di Ortisei (Bolzano);

7) Angela Cristina de Oliveira Silva, responsabile del Centro Internazionale di Orientamento e Difesa della Donna Straniera onlus, di Venezia

8) Enzo Canaletti, marito di Angela Cristina de Oliveira Silva, militare dell'esercito in pensione, di Venezia

9) Agostino Cordioli, imprenditore edile di Villafranca di Verona (Verona)

10) Claudia Degli Esposti, di Bologna, responsabile del marketing territoriale dell'Ervet, la spa per la valorizzazione economica del territorio che fa capo alla Regione Emilia-Romagna.

Le indagini

Le indagini sulla terraferma, si concentrano su una serie di messaggi di errore inviati dall'aereo dopo che era finito in una violenta turbolenza. L'ultimo segnale, un allarme automatico riguardante diverse avarie negli impianti elettrici e alla pressurizzazione, è stato inviato quando il velivolo si trovava a 1.100 chilometri al largo delle coste del Brasile. Il presidente di Air France, Pierre-Henry Gourgeon, ha detto che una sequela di un decina di messaggi tecnici trasmessi dall'aereo alle 4,15 ora italiana segnalavano che diversi sistemi elettrici erano andati in tilt causando "una situazione senza precedenti a bordo dell'aereo": poco dopo si sarebbe verificato l'impatto con le acque dell'Atlantico.

La cerimonia per le vittime

Oggi, mercoledì 3 giugno alle 16, avrà luogo una cerimonia religiosa ecumenica nella cattedrale di Notre-Dame de Paris. La cerimonia - comunica una nota di Air France - è riservata alle famiglie e amici delle vittime, i quali verranno contattati individualmente dalla stessa compagnia aerea.

3 giugno 2009

 

 

 

2008-06-02

Localizzata l'area dell'incidente del volo Air France. Almeno dieci italiani a bordo

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1 giugno 2009

Nella foto, i tre trentini Luigi Zortea, Gianbattista Lenzi e Rino Zandonai che si trovavano sull' Airbus A330 dell'Air France scomparso in mare

Dellai: "Un duro colpo per tutta la comunità trentina"

Airbus Air France: dubbi sulle cause dell'incidente

L'aereo scomparso in un tratto di mare senza copertura radar

La mappa della rotta

La scheda dell'Airbus 330

VIDEO / I servizi della televisione francese Tf1

AUDIO / Intervista a Fabio Berti sulle cause

AUDIO / Intervista ad Alberto Tafner, presidente della Trentini del Mondo

Tra i passeggeri dell'Airbus 330 dell'Air France, di cui si sono perse le tracce, ci sarebbero almeno 10 italiani. Lo ha riferito ai microfoni di RaiNews24, il capo dell'Unità di Crisi della Farnesina, Fabrizio Romano, precisando che si tratta di "dati basati su un'informativa ufficiale delle autorità francesi, ma sono ancora parziali". L'identità dei passeggeri è stata accertata, e la Farnesina sta completando i contatti con i familiari. L'aereo, partito da Rio de Janeiro alla volta di Parigi è scomparso dagli schermi radar questa mattina al largo delle coste brasiliane.

È stata localizzata, con approssimazione di "qualche decina" di miglia nautiche, la zona fra Rio de Janeiro e Parigi in cui è scomparso l'Airbus A330 di Air France. Lo ha reso noto il direttore generale della compagnia francese, Pierre-Henry Courgeon. "La catastrofe - ha detto Gourgeon - si è prodotta a metà strada fra le coste brasiliane e quelle africane e la zona interessata è circoscritta con approssimazione di qualche decina di miglia nautiche". Un miglio equivale a 1,85 chilometri.

L'aereo - ha confermato Gourgeon - "è equipaggiato con scatole nere Argos che possono emettere segnali per diversi giorni e consentire il reperimento".

Colpito da un fulmine?

L'ipotesi "più verosimile" è che l'Airbus A330 scomparso stamattina dai radar sull'Oceano Atlantico sia stato "colpito da un fulmine". È stato lo stesso Ceo della compagnia aerea Pierre-Henri Gourgeon ad avanzarla. L'Airbus A330-200 - ha detto - potrebbe aver subito un corto circuito durante una tempesta sull'Atlantico. L'aereo - scrive la compagnia aerea in un comunicato - ha attraversato una "zona burrascosa con forti turbolenze" alle 4 del mattino (ora italiana) e alle 4.14 è stato ricevuto il suo ultimo messaggio automatico che "indicava un'avaria elettrica". Ma ci sono molti dubbi sulle cause dell'incidente.

Vertici della ThyssenKrupp e della Michelin a bordo

Sul volo AF 447 risultano complessivamente presenti, secondo quanto riferito dalla compagnia, 228 persone. I passeggeri sono 216, tra cui 126 uomini, 82 donne, 7 bambini e un neonato. L'equipaggio è composto da 12 persone: tre membri dell'equipaggio tecnico e nove dell'equipaggio commerciale. C'era anche un membro della famiglia reale brasiliana a bordo del volo 447. Secondo quanto riferito dai rappresentanti della famiglia a San Paolo, si tratta del principe Pedro Luis di Orleans e Braganza, 26 anni, discendente di Pedro II, ultimo imperatore del Brasile destituito nel 1889 a seguito della proclamazione della Repubblica, e quarto nella linea di successione al trono. Tra i passeggeri anche alcuni vertici della ThyssenKrupp e della Michelin. Secondo fonti del gruppo tedesco, infatti, era in viaggio verso Parigi il presidente della Companhia Siderurgica do Atlantico membro del board di ThyssenKrupp, Erich Heine. Il gruppo dei pneumatici francese Michelin invece fa sapere che erano a bordo dell'Airbus il presidente della filiale del Sud America, Luiz Roberto Anastacio, il direttore esecutivo, Antonio Gueiros, e uno dei direttori del gruppo in Francia Christine Pieraerts.

Secondo un aggiornamento di Air France sui passeggeri a bordo, 80 sarebbero di nazionalità brasiliana, 73 francesi, 18 tedeschi, 6 americani, 5 cinesi, 4 ungheresi, 2 spagnoli, 2 inglesi, 2 marocchini e 2 irlandesi. Tra gli altri un agolano, un argentino, un belga, un islandese, un norvegese, un polacco, un rumeno, un russo, uno slovacco, uno svedese, un turco, un filippino e uno svizzero. Tra gli italiani a bordo vi sono tre trentini che rientravano in europa dopo essersi recati in Sud America in visita a strutture dell'emigrazione trentina. Lo conferma Alberto Tafner, presidente dell'associazione Trentini nel mondo. Si tratterebbe - secondo fonti consultate dall'agenzia Adnkronos - del consigliere provinciale Giovanni Battista Lenzi, del direttore dell'Associazione "Trentini nel mondo" Rino Zandonai e il sindaco del comune di Canal San Bovo, Luigi Zortea.

In quattro sono scampati al disastro: si tratta di un cittadino brasiliano, rimasto a terra a causa del passaporto scaduto, e con lui l'amico statunitense; e due cittadini francesi, marito e moglie, che non hanno trovato posto perché il volo era pieno.

Parigi: "Improbabile il dirottamento"

È da scartare l'ipotesi dirottamento in merito alla scomparsa del volo di linea Rio-Parigi dell'Air France, sparito dai radar al largo delle coste brasiliane, mentre è probabile che si sia verificato un incidente. Lo ha dichiarato il ministro dell'Ecologia e dell'Energia francese, Jean-Louis Borloo. Il volo AF447, partito da Rio domenica alle 19 locali (mezzanotte di lunedì in Italia), doveva atterrare questa mattina alle 11.10 all'aeroporto parigino di Roissy-Charles de Gaulle. Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha espresso "grande preoccupazione" per la sorte delle persone a bordo dell'Airbus. Sarkozy, si legge sul sito del quotidiano "Le Figarò" ha anche chiesto al governo e a tutte le istituzioni coinvolte di "fare tutto il possibile per ritrovare tracce del velivolo". Intanto un'unità di crisi e una saletta dove sono in attesa i familiari delle persone imbarcate sul volo è stata allestita nei due aeroporti Charles De Gaulle a Parigi e Tom Jobin a Rio de Janeiro. Il presidente della Repubblica, Nicolas Sarkozy, dopo il ministro dei Trasporti, Dominique Bussereau, si è recato alla cellula di crisi istituita all'aeroporto parigino. Sarkozy ha affermato che "sono scarse le chance" di ritrovare i sopravvissuti e che al momento non ci sono elementi precisi su quale sia la dinamica dell'incidente. . Un numero verde (0800.800.812) è attivo per la Francia, e uno (+33 157. 021.055) per le chiamate dall'estero.

 

1 giugno 2009

 

 

2009-06-01

Aereo Air France scomparso,

cinque italiani a bordo

1 giugno 2009

La mappa della rotta

La scheda dell'Airbus 330

VIDEO / I servizi della televisione francese Tf1

Un airbus dell'Air France partito da Rio alla volta di Parigi è scomparso dagli schermi radar questa mattina al largo delle coste brasiliane. L'ipotesi "più verosimile" è che l'Airbus A330 scomparso stamattina dai radar sull'Oceano Atlantico sia stato "colpito da un fulmine". È stato lo stesso Ceo della compagnia aerea Pierre-Henri Gourgeon ad avanzarla. L'Airbus A330-200 - ha detto - potrebbe aver subito un corto circuito durante una tempesta sull'Atlantcio. L'aereo - scrive la compagnia aerea in un comunicato - ha attraversato una "zona burrascosa con forti turbolenze" alle 4 del mattino (ora italiana) e alle 4.14 è stato ricevuto il suo ultimo messaggio automatico che "indicava un'avaria elettrica". Gli esperti comunque non hanno escluso ancora la possibilitá di un attacco terroristico.

Sono gli 5 italiani a bordo

Sul volo AF 447 risultano complessivamente presenti, secondo quanto riferito dalla compagnia, 231 persone: 216 passeggeri e 15 membri dell'equipaggio. Secondo prime informazioni ufficiose raccolte in ambienti aeronautici, vi sarebbero cinque italiani a bordo. Tre di loro sono trentini che rientravano in europa dopo essersi recati in Sud America in visita a strutture dell'emigrazione trentina. Lo conferma Alberto Tafner, presidente dell'associazione Trentini nel mondo. Si tratterebbe - secondo fonti consultate dall'agenzia Adnkronos - del consigliere provinciale Giovanni Battista Lenzi, del direttore dell'Associazione "Trentini nel mondo" Rino Zandonai e il sindaco del comune di Canal San Bovo, Luigi Zortea. Per gli altri due passeggeri italiani presenti sul volo si attende ancora conferma ufficiale. Le autorità brasiliane intanto, riferisce il sito della Cnn, hanno avviato ricerche nei dintorni dell'isola Fernando de Noronha, al largo delle coste brasiliane all'altezza della foce del Rio delle Amazzoni.

Parigi: "Improbabile il dirottamento"

È da scartare l'ipotesi dirottamento in merito alla scomparsa del volo di linea Rio-Parigi dell'Air France, sparito dai radar al largo delle coste brasiliane, mentre è probabile che si sia verificato un incidente. Lo ha dichiarato il ministro dell'Ecologia e dell'Energia francese, Jean-Louis Borloo. Il volo AF447, partito da Rio domenica alle 19 locali (mezzanotte di lunedì in Italia), doveva atterrare questa mattina alle 11.10 all'aeroporto parigino di Roissy-Charles de Gaulle. Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha espresso "grande preoccupazione" per la sorte delle persone a bordo dell'Airbus. Sarkozy, si legge sul sito del quotidiano "Le Figarò" ha anche chiesto al governo e a tutte le istituzioni coinvolte di "fare tutto il possibile per ritrovare tracce del velivolo". Intanto è stata allestita un'unità di crisi e una saletta dove sono in attesa i familiari delle persone imbarcate sul volo è stata allestita nei due aeroporti Charles De Gaulle a Parigi e Tom Jobin a Rio de Janeiro. Nell'aeroporto parigino è arrivato anche il ministro dei Trasporti francese Dominique Bussereau.

1 giugno 2009

 

 

 

 

 

Airbus Air France: dubbi sulle cause dell'incidente

di Leonardo Martinelli

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1 giugno 2009

E' molto raro che un fulmine possa provocare il blocco totale di un aereo

PARIGI – E' stato davvero un fulmine a causare l'incidente che ha coinvolto l'Airbus A330 dell'Air France, scomparso nell'Oceano Atlantico? L'ipotesi è avanzata in un comunicato della compagnia. Secondo gli esperti del settore aeronautico sarebbe possibile, ma è molto raro che un evento del genere provochi il blocco totale di un apparecchio.

Secondo L'Onera, l'Ufficio francese di studi e ricerche aerospaziali, un aereo di linea è colpito da un fulmine in media ogni mille ore di volo: in pratica una o due volte all'anno. In questi casi l'alimentazione elettrica puo' essere momentaneamente interessata, ma in genere, dopo un grosso rumore, il sistema viene di nuovo inizializzato e ricomincia cosi' a funzionare.

"Il fulmine può anche avere conseguenze meccaniche e perforare l'aereo – sottolinea Vincent Favé, esperto attivo presso i tribunali francesi nel caso di incidenti aerei -, ma anche cosi' continua normalmente a volare". L'impiego sempre più frequente di nuovi materiali, a base di fibre di carbonio e di resine, impiegati per alleggerire il peso degli aerei e ridurne il consumo di carburante, puo' accrescere la vulnerabilità dell'apparecchio in episodi di questo tipo, perché la parte non metallica ha una capacità inferiore di ridurre gli effetti negativi nel caso di un fulmine. Ma solo il 10% della struttura dell'Airbus A330 è rappresentato da materiali di questo genere : una quota che, invece, è più alta in altri aerei, soprattutto più recenti.

1 giugno 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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